Made by Iceland

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Il mio viaggio in Islanda è stato un continuo susseguirsi di sorprese. Voglio raccontarvene una davvero piacevolissima, di una mattina di sole, un ragazzo gentile e tanta bellezza. Di quando sulla strada per raggiungere la spiaggia nera di Reynisfjara io le mie compagne di viaggio ci siamo imbattute in Eyrarland, un sogno Made by Iceland.

Made by Iceland

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La mappa ci segnalava la spiaggia nera a una manciata di chilometri, ma la segnaletica stradale non era molto chiara… Abbiamo accostato la macchina per fotografare la bellissima e isolata chiesetta bianca con il tetto rosso che se ne stava, tranquilla e isolata, a fare il pieno di sole, ma una costruzione a dir poco singolare dal lato opposto della strada ha attirato la nostra attenzione. Sembrava una casetta, e sul muro bianco spiccavano in nero una mappa, alcuni simboli, e poche parole: Visitor Centre, Cinema, Handcraft. Nel nulla.

Quindi, un po’ confuse dalla chiarezza delle indicazioni che però suggerivano tre cose completamente diverse in una sola, spinte dalla necessità di fare una sosta e pensando di chiedere informazioni su come raggiungere la spiaggia nera, decidiamo di entrare.

Un punto ristoro con bevande calde era apparecchiato proprio di fronte a noi, sotto una bacheca piena zeppa di post-it colorati, quì e là delle targhette con su scritto Made by Iceland.. L’abbraccio di un bel calduccio confortevole dava sollievo alle mani e alle guance gelide di vento, e c’era una stanza che esponeva souvenir artigianali uno più bello dell’altro: cartoline originalissime, sciarpe e orecchini fatti a mano, segnalibri. Inoltre al prezzo di 6 euro si poteva guardare la proiezione di un video che si chiama The Perfect Circle, usufruire del bagno e ovviamente ristorarsi con caffè, tè e infusi vari.

Poi dal nulla è sbucato fuori un giovane uomo islandese, maglione e tazza bollente tra le mani, che ci ha gentilmente accolte e spiegato tutto. La struttura era un tempo una félagsheimili, ovvero una struttura costruita per le attività sociali delle comunità della zona. In poche parole la gente, che viveva in fattorie isolate e lontane, si incotrava qui per occasioni quali feste, balli, discussioni. Oggi Gunnar Steinn la mantiene in vita accogliendo i turisti e i viaggiatori, e chissà, magari anche qualche avventore del posto. Promuove con il suo lavoro la bellezza della sua terra, e ci invita a fermarci ancora un po’.

Made by Iceland

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Ormai incuriosite ci siamo messe comode, e abbiamo guardato il filmato nella sala proiezioni: 6 minuti di bellezza allo stato puro. Immagini e musica sullo schermo si mescolavano ai nostri ricordi appena nati di panorami visti da poco, e al desiderio di andare presto a scoprire gli altri, durante il nostro viaggio. Potrete scoprire di più su The Perfect Circle qui, ma non potrete assaporarne la magia che sul posto. Gunnar ci ha spiegato che ha creato e gestisce Made by Iceland, che, se volete, potete scoprire qui, o seguire su Facebook qui.

Made by Iceland

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Soltanto dopo il filmato abbiamo capito la bacheca con i post-it: tutte le persone di passaggio in questo posto avevano lasciato dei messaggi di supporto, complimenti, e ringraziamenti. Così abbiamo aggiunto anche i nostri post-it all’arcobaleno di parole davanti a noi. Ma il progetto di Gunnar mi ha davvero colpito tanto, e per me è un piacere contribuire a farlo conoscere. Perciò, se leggete questo articolo e organizzate un viaggio in Islanda mi raccomando: sulla strada per la spiaggia nera di Reynisfjara regalatevi una sosta speciale: fermatevi ad Eyrarland, un sogno Made by Iceland.

Curiosi di leggere di più sul mio viaggio in Islanda? Se volete qualche consiglio su Reykjavík vi suggerisco 10 cose da fare a Reykjavík in un giorno, se invece volete leggere uno dei miei racconti di viaggio allora non perdetevi Il canto del ghiaccio: mostri, visioni e antiche profezie