Grazie alla gentile collaborazione con Fazi editore ho avuto modo di leggere di recente il romanzo d’esordio di Fiona Mozley. Ecco la mia recensione di Elmet.
Elmet, recensione
Trama del libro
Daniel e Cathy, adolescenti abbandonati dalla madre, vivono con il padre in una casa sperduta tra i boschi nello Yorkshire, laddove un tempo sorgeva l’ultimo regno celtico indipendente d’Inhilterra, Elmet. I membri di questa famiglia vivono lontani dalla società, hanno regole tutte loro. Il padre John, un pugile di strada burbero e solitario, ha costruito la casa nei boschi con le sue stesse mani.
Ma il mondo sembra non essere abbastanza grande per poter permettere a una famiglia come quella di John di vivere come ha deciso di vivere, e così insieme al signor Price, proprietario terriero senza scrupoli, arriveranno guai che si estenderanno ben oltre i boschi e arriveranno a toccare lo sfruttamento, la rivolta di una comunità, la violenza sulle donne.
Elmet, Fiona Mozley
Elmet è il romanzo d’esordio di Fiona Mozley, brillante trentenne cresciuta a York, nell’Inghilterra del nord. Le origini inglesi della Mozley trapelano da ogni singola parola, a partire dal titolo del libro, Elmet, che deriva dal regno celtico che un tempo copriva lo Yorkshire. Nonostante la giovane età, quest’autrice vanta una narrativa davvero raffinata. La qualità e il livello della scrittura, infatti, sono i primi elementi che stupiscono in questo romanzo.
Durante la lettura di Elmet mi sono ritrovata più volte a cercare di ricordare in quale epoca fosse effettivamente ambientato. Siamo in tempi modernissimi: si parla spesso di autostrade, frigoriferi, Land Rover. Eppure costantemente mi è capitato di perdere traccia del tempo, di immaginare la storia di questa famiglia ambientata in anni ben più lontani. Forse perché il mondo di Cathy, Daniel e il loro Papà è un mondo rurale, fatto di caccia, raccolto, serate intorno al fuoco, ore trascorse a scovare tane di volpi nell’erba per poter guardare i cuccioli.
Forse perché i valori che cercano di proteggere nella loro casa, la lealtà alla famiglia e alla natura, il non spreco delle risorse, sembrano valori genuini così lontani, ormai perduti.
Forse perché un tempo su quelle terre sorgeva Elmet, l’ultimo regno celtico indipendente in Inghilterra, terra di nessuno e santuario di fuorilegge.
Attenzione, spoiler
Elmet è una storia che finisce nel sangue, che apre porte inaspettate come quella sulla violenza di genere. Sebbene la storia sia narrata da Daniel, e che all’apparenza sembri una storia che racconta un mondo di uomini, è chiaro sin da subito che la protagonista in sordina indiscussa sia Cathy.
La lettura di Elmet mi ha lasciata molto perplessa. Mi ha lasciata a combattere con sensazioni contrastanti. Non sono ancora del tutto sicura che il libro mi sia piaciuto, avrei sperato in un finale diverso. Diciamo che non mi aspettavo lo scivolone finale di un personaggio che prevedibilmente commette un passo fin troppo falso (e poco credibile: davvero non ti aspettavi che andassero a prendere i ragazzi, John?). Di contro ho molto apprezzato la durezza degli esiti, senza dover necessariamente forzare un lieto fine. Di certo resta un libro godibilissimo e assolutamente da leggere, una vera bellezza di stile narrativo e una piacevole compagnia nelle sere d’autunno.
Avete letto questo romanzo? Cosa ne pensate? Fatemelo sapere nei commenti, vi aspetto!
Se state cercando altri spunti per nuove letture vi consiglio di leggere Virginia Woolf, Londra, recensione oppure La favolosa storia delle verdure. Recensione.