Atlante leggendario delle strade d'Islanda

Gudmundsson, Hagalín, Stefánsson: sono tanti i nomi degli autori islandesi che ci hanno regalato pagine di sogni e sogni di viaggi riguardanti la terra del ghiaccio e del fuoco. Ma per il mio primo viaggio in Islanda ho scelto di farmi guidare da Jón R. Hjálmarsson e dal suo Atlante leggendario delle strade d’Islanda, edito da Iperborea.

Insieme a due amiche (che per ovvi motivi di privacy chiameremo Flavia e Valentina), verso i primi di ottobre sono partita per il mio primo viaggio in Islanda: un sogno troppo grande per essere contenuto in un cassetto, figuriamoci nel cuore. Così l’ho realizzato.
Per mesi ho studiato guide, mappe, siti online, ho consultato amici viaggiatori e utenti del web iscritti a community di viaggio, ho letto tanta narrativa locale… e poi finalmente ottobre è arrivato.

La prima cosa che ho messo in valigia è stato l’Atlante leggendario delle strade d’Islanda, il regalo prezioso di un’amica. Abbiamo noleggiato un’auto e in una settimana abbiamo percorso tutta la Hringvegur, la strada principale ad anello che abbraccia l’intera isola, per un totale di 1339 chilometri. Il viaggio di per sé è un’avventura incredibile, ma se percorri la strada con l’Atlante leggendario delle strade d’Islanda sempre nello zaino, diventa ancora più emozionante!

I pittoreschi, minuscoli, e spesso molto colorati villaggi di pescatori sono visioni sorprendenti a volte, dopo ore e chilometri di spazi immensi e natura incontaminata. Ma ovviamente, per quanto i villaggi siano piacevolissime e necessarie oasi di sosta, la vera protagonista del viaggio resta senza ombra di dubbio proprio la natura, con i suoi scenari sensazionali e sempre cangianti.

Sebbene avessi già appreso le nozioni geografiche, storiche e culturali dalla mia inseparabile guida Lonely Planet, L’atlante leggendario delle strade d’Islanda mi ha svelato invece quelle che sono le leggende e le credenze popolari legate ai posti che visitavo.

Atlante leggendario delle strade d'Islanda

È stato dalle pagine dell’Atlante leggendario delle strade d’Islanda che ho scoperto cosa si nasconde nelle profondità delle cascate di Goðafoss e Skógafoss; che ho rubato i segreti di Una, l’elfa di Rauðafell; che ho indovinato il punto esatto in cui la trollessa notturna e la sua barca si sono trasformate in roccia nel lago Mývatn. Sceglierò alcune delle leggende che ho amato di più e ve le racconterò in articoli correlati da foto dei posti di cui parlano, e li pubblicherò pian piano, ogni volta che il mio cuore mi richiede un ricordo di questo viaggio.

Ma l‘Atlante leggendario delle strade d’Islanda non è stato l’unico libro a farmi compagnia durante questo viaggio. Nel mio itinerario non sono mancate, naturalmente, librerie da scovare e visitare, e alcune mi hanno davvero toccato il cuore. Se vorrete scoprire quali sono vi toccherà aspettare un po’: ve le racconterò una per una nella categoria librerie. Inoltre Reykjavík mi sembrava un punto di partenza perfetto per cominciare a seminare i miei libri nel mondo, per cui da qualche parte, chissà dove, si nasconde il primo libro di #followthebooks.

Aurore boreali, pozze d’acqua fumante, scrosci di cascate maestose, scogliere a strapiombo, ghiacciai solenni… L’Islanda è una terra che incanta, sorprende, inquieta e mette alla prova. Chi di voi c’è stato? Quali sono i ricordi e le sensazioni che vi ha lasciato?

Se nel frattempo volete vedere tutte le foto del viaggio potete sbirciare il mio profilo Instagram, mentre se siete curiosi di sapere quale libro ho lasciato a Reykjavík non perdetevi questo articolo: #followthebooks: Kitchen di Banana Yoshimoto (libro n.1) 

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