#followthebooks: Kitchen, di Banana Yoshimoto.
Ciao lettrice, ciao lettore. Se hai trovato questo libro vuol dire che in qualche modo ci siamo incontrati. Questo libro è partito da Reykjavík, Islanda. L’ho lasciato da qualche parte durante uno dei miei viaggi. Tu dove lo hai trovato? Dove lo porterai?
Se vuoi puoi farmelo sapere attraverso i social, puoi leggerlo insieme a me e a tanti altri, oppure puoi tenerlo con te, lasciarlo da qualche altra parte e seguire il suo viaggio.
Se ti va, prima di lasciarlo andare o di decidere la sua sorte, fotografa questa prima pagina e pubblica la foto sui tuoi social con l’hashtag #followthebooks, e magari, addirittura, geolocalizzati.
Sarà come fare un grande viaggio tutti insieme, scambiandoci le stesse parole, ma in posti sempre diversi, seguendo itinerari infiniti.
Ecco il primo libro a viaggiare con #followthebooks: Kitchen, di Banana Yoshimoto.
Questa copia mi fu regalata quando ero un’adolescente da un caro amico di famiglia. Ricordo di aver provato a leggerlo diverse volte, ma la mia mente di ragazzina non riusciva proprio a capire. Lo trovavo troppo estraniante e decisamente lontano da me, dalla mia vita e dalla mia cultura.
L’ho riletto proprio in questi giorni per #followthebooks. Kitchen mi ha sorpreso, su questo non c’è dubbio. Mi è piaciuto? Ancora non lo so, ma come mi è successo spesso con altri autori giapponesi, forse lo capirò più avanti. Di certo ho trovato tra le sue pagine degli episodi di dolore straziante e allo stesso tempo di profonda grazia.
Ho segnato le mie pagine preferite con due belle orecchie (già). La mia edizione Universale Economica Feltrinelli è abbastanza piccola da entrare nel bagaglio a mano, per cui l’ho portata con me in questo viaggio pazzesco in Islanda (che è così lontana, così lontana dal Giappone…).
Chissà che giro farà il libro, se verrà raccolto da qualcuno, se quel qualcuno potrà leggere la lingua italiana. Chissà se scatterà una foto, se lo leggerà, se lo conserverà. Chissà se alle mie due orecchie sugli angoli delle pagine se ne aggiungeranno altre… Grazie a chiunque vorrà fare parte di questa esperienza insieme a me.
Voi l’avete mai letto Kitchen, di Banana Yoshimoto? Che impressioni vi ha lasciato? Se vi va di raccontarmelo vi aspetto nei commenti in fondo alla pagina. Se invece siete curiosi di leggerlo potete acquistarlo cliccando sul tasto qui sotto!
Se invece vuoi sapere quali sono gli altri libri di #followthebooks in giro per il mondo leggi #followthebooks: Il signore delle mosche di William Golding (libro n.2)
Continua a essere uno dei miei libri preferiti. In realtà parla di niente. Non è una vera e propria storia, ma all’epoca lo trovai disarmante. Così limpido e malinconico, con quell’atmosfera di sospensione! Avevo diciotto anni, e me lo fece conoscere una supplente di letteratura italiana che amava i manga. Da allora ho letto quasi tutto di Banana Yoshimoto, ma con gli anni mi è piaciuta sempre meno. Questo raccontar nulla con immagini bellissime, è una magia che di solito funziona una volta sola. Con lei ha funzionato qualche volta in più, ma ormai ha perso la sua freschezza. Kitchen però l’ho letto più di una volta, e non è detto che non.lo leggerò ancora… magari a Reykjavik!
Ehi Mg, concordo assolutamente sul dire nulla attraverso potenti immagini di una meravigliosa malinconia. Ho letto solo Kitchen di lei, e mi ha lasciato una strana sensazione di stordimento. Nel complesso però un’esperienza che vale la pena fare. Grazie per il tuo commento! <3