Di recente ho avuto il piacere di leggere Promemoria, Come creare l’archivio dei propri ricordi, un libro di Andrea Montorio edito da Add. Ecco la mia recensione.
Che il catalogo di Add sia per me un punto di riferimento non è un segreto. Ancora una volta questa casa editrice propone un testo che non ti aspetti: un libro lento, intimo e allo stesso tempo tecnico, che ti guida nella catalogazione e nell’archiviazione dei ricordi, di emozioni e oggetti della nostra vita.
Un libro per creare un archivio personale
A chi non capita di conservare per anni, forse decenni, un biglietto del bus di una città dove siamo stati in viaggio? Il tappo di una birra bevuta in un’occasione speciale? Post-it, bigliettini, messaggi? E a chi non capita anche di buttare tanti di quei ricordi perché li abbiamo accumulati disordinatamente e non ricordiamo più la loro storia? Ecco, grazie a questo libro possiamo imparare a tenere traccia e a prendersi cura, con il tempo, della memoria della nostra vita, creando un vero e proprio archivio.
In dialogo con le persone che leggono il libro, l’autore porta esempi dalla sua personale esperienza privata e professionale e alterna capitoli più discorsivi a vere e proprie schede con tanto di strumenti del mestiere, suggerimenti, step da seguire e attività extra.
Nella sua vita Andrea Montorio è cofondatore di Promemoria Group, la più nota realtà italiana specializzata nel recuperare, proteggere e valorizzare la memoria storica di istituzioni culturali, aziende e collezioni private. Grazie alla sua professionalità e esperienza anche noi potremo imparare a raccogliere, selezionare, catalogare e organizzare i nostri ricordi.
Perché leggere Promemoria
Intanto Promemoria può essere un valido alleato per per le persone disordinate, caotiche e sentimentali, che conservano qualunque cosa nella loro vita ma poi non sanno neanche bene dove la accumulano. Alcune pratiche e strategie suggerite in questo libro possono risultare davvero utili per organizzare meglio le nostre vite e il nostro modo di conservare i ricordi.
Ma c’è un altro aspetto pregevole che arricchisce il testo: le tecniche alla base della filosofia dell’archiviazione partono spesso, in questo libro, dalla condivisione di ricordi, aneddoti, esperienze intime della vita dell’autore. Ci ritroviamo dunque a riflettere con lui sull’importanza della valorizzazione dei momenti che viviamo, della costruzione della nostra memoria; ci interroghiamo sul superfluo e sull’essenziale. Non solo: ci soffermiamo sull’importanza della narrazione della memoria per la costruzione dell’identità e per i posteri. Ho davvero apprezzato questa lettura, e sebbene io sia una disordinata cronica (mi piace definirmi “libera e creativa”, ma tant’è) userò volentieri il quadernino in allegato al libro per costruire il mio archivio personale. Anzi, magari l’archivio di Follow The Books.
Se per qualche motivo non potete andare a comprare il libro in libreria lo trovate anche qui:
Grazie Add per la copia di questo libro e per i libri sempre interessanti che popolano il vostro catalogo.
Ne volete scoprire altri, a proposito? Non perdetevi L’arte dell’attesa, che ho amato alla follia.