L’informazione è che in Italia l’Iva sugli assorbenti verrà tagliata dal 22% al 10%. La notizia è che non è abbastanza. Ecco alcune riflessioni sulla Tampon Tax, sull’ipocrisia di questa manovra e sui libri sul ciclo mestruale e sul corpo femminile, per informarsi e difendersi.
Le mestruazioni: Tampon Tax
Tampon Tax, Gender Gap, la questione scottante della poca chiarezza nella lista dei componenti degli assorbenti… pescate uno solo di questi argomenti: se ne potrebbe parlare per giorni. Le mestruazioni non sono un lusso, ma di sicuro sono ancora un tabù. Sebbene tanto lavoro di informazione e divulgazione si sta facendo negli ultimi anni anche e soprattutto sui social, ci sono ancora grandi difficoltà ad approcciarsi liberamente a questo argomento: parlare di mestruazioni fa arrabbiare, fa schifo, fa imbarazzare. Figuriamoci quanto siamo arrabbiate, schifate e imbarazzate noi persone con il ciclo quando non solo ci ritroviamo davanti reazioni patetiche, ma soprattutto quando chiediamo a gran voce a chi si occupa della nostra presunta tutela di avere prodotti sicuri, ecosostenibili e soprattutto non tassati al 22% e viene sempre messo tutto a tacere.
Qualche informazione facile da comprendere: l’Iva al 22% è la stessa che si paga per i beni di lusso. In Italia abbiamo una delle tassazioni più alte sugli assorbenti. Il comunicato finale di Palazzo Chigi al termine del Cdm che ha approvato il documento programmatico di Bilancio comprende anche il taglio dell’Iva dal 22% al 10% su prodotti assorbenti per l’igiene femminile.
Assorbenti e Iva
Nel Regno Unito la tampon tax è stata abbassata al 5%; in Francia, dopo proteste e manifestazioni la tassa è stata portata dal 20 al 5,5%; in Portogallo, Olanda e Belgio è al 6%; in Irlanda e Canada è stata del tutto abolita; in Scozia per le studentesse gli assorbenti e altri articoli sanitari femminili sono gratuiti.
Per capirci: in Italia il tartufo ha un’Iva inferiore a quella degli assorbenti. La birra ha un’Iva inferiore. Mentre gli assorbenti non vengono considerati beni di prima necessità a quanto pare dalle Maggioranze del nostro Governo. Fino a oggi: prossimamente infatti l’Iva dovrebbe scendere al 10%. Beh, non è abbastanza. “Piccoli passi, piccoli traguardi, strade lunghe verso futuri migliori” tenetevele voi, noi pretendiamo di meglio. L’Iva sugli assorbenti è una discriminazione, su più livelli, legittimata dall’alto.
Quanti assorbenti usiamo?
Qualche spunto di riflessione: gli assorbenti vengono solitamente consumati per una media di cinque giorni al mese per circa quarant’anni dalle persone che hanno il ciclo. Ci sono persone mestruate che soffrono di patologie per cui quei giorni si moltiplicano in maniera esponenziale ogni mese: anche loro hanno il ciclo. Ci sono persone mestruate che non se li possono permettere: anche loro hanno il ciclo. Ci sono persone mestruate senza fissa dimora: anche loro hanno il ciclo. Ci sono persone mestruate nei carceri: anche loro hanno il ciclo.
The Tampon Book: un libro pieno di assorbenti
Anche in Germania, proprio come l’Italia, la Tampon Tax è un tema caldo: l’Iva sugli assorbenti lì nel 2019 era del 19%. Ecco dunque che la startup The Female Company ha lanciato un grido di protesta: un libro e si chiama The Tampon Book. Cosa aveva di speciale? Conteneva 15 assorbenti interni organici, diventando perciò un modo per aggirare la tampon tax: in effetti i libri in Germania i libri sono tassati soltanto al 7%.
Non solo un libro sul ciclo mestruale dunque, ma con degli assorbenti dentro. Quanto costava? 3 Euro e 11 centesimi. Conteneva storie e aneddoti sulle mestruazioni dall’antichità ai nostri giorni, e anche le illustrazioni di Alica Läuger e Ana Curbelo. La prima tiratura è andata esaurita in un giorno e la seconda in una settimana. The Tampon Book ha già venduto circa 10.000 copie. Oggi sul sito ufficiale risulta sold out.
Assorbenti: il mistero dei componenti. Cosa ci mettiamo tra le gambe?
Ma il problema della tassazione non è l’unico che si presenta quando parliamo di assorbenti. Vogliamo parlare del discorso dell’ecosostenibilità? Vogliamo parlare del fatto che non abbiamo nessun modo di conoscere i componenti di prodotti che inseriamo o che teniamo a contatto con la parte più intima e delicata del nostro corpo? Provate a studiarvi un pacco qualunque di assorbenti Lines, Nuvenia, Velluto… vi potete sbizzarrire. Provate a cercare la lista dei componenti. Provate anche sui loro siti internet. Sappiamo cosa c’è nella colla che li fa aderire agli slip? E quella parte a contatto con la nostra pelle cos’è, plastica? E quel profumo che ti stordisce per coprire gli odori che roba è?
Vi sembra normale che per scoprire se un prodotto ci fa allergia, ci irrita, è troppo aggressivo per noi lo dobbiamo provare sulla nostra pelle, senza neanche avere la più pallida idea di cosa stiamo acquistando?
La ricerca di prodotti caratterizzati da chiarezza, sicurezza dei componenti, attenzione all’ambiente, prezzo sostenibile è estenuante, deludente, e mi rendo conto che nella complessità delle nostre vite ci manca solo la caccia agli assorbenti. Eppure.
È l’unico modo che abbiamo per esercitare il nostro potere, perché ricordiamoci che il potere è in mano a noi, sempre. Perché li paghiamo.
Mestruazioni: i libri sul ciclo mestruale per conoscere, capire, lottare
L’argomento può non essere tra i più amati della storia, ma le mestruazioni sono la realtà di ogni persona mestruata sul pianeta, e ora io non sarò un’esperta di numeri ma a occhio e croce non mi sembra che siamo proprio quattro gatt*. Per batterci dobbiamo essere informat*, unit*, determinat*.
Smettiamola di far decidere agli altri quali prodotti acquistare ogni mese, usciamo dalla nostra (precaria nei giorni di ciclo) comodità e sbattiamoci un po’ di più per provare alternative. Partecipiamo alle manifestazioni, confrontiamoci tra di noi. Leggiamo libri, parliamo di ciclo ad alta voce, normalizziamo il tabù. Esprimiamo disappunto durante visite ginecologiche che non vanno come vorremmo. Diamo fastidio. Si può. Si deve.
Sono diversi i libri sul ciclo mestruale da non perdersi assolutamente per informarsi e farsi una cultura generale.
Ve ne ho già parlato ma lo ripeterò all’infinito: partire da Questo è il mio sangue, di Élise Thiébaut, edito Einaudi, è un ottimo primo passo. Ve lo racconto qui se volete.
Un’altra perla è Tutte le ragazze avanti, di Giusi Marchetta e edito da Add editore. Non specializzato proprio sul discorso ciclo, ma è una lettura femminista che male non fa per ampliare gli orizzonti. Ve ne parlo qui.
Sempre per Add imperdibile L’Atlante delle donne, alcune informazioni sono sconvolgenti. Ve lo racconto qui.
Il frutto della conoscenza, Liv Strömquist, Fandango. Per uno sguardo più ampio sul corpo e sulla sessualità.
E poi sarebbe stato bello procurarsi il Tampon Book.
Io stessa sono solo all’inizio: se avete titoli da suggerirmi sono tutta orecchi. E se vorrete aprire un dibattito vi aspetto come sempre nei commenti o su Instagram.
Un consiglio: passa agli assorbenti lavabili o alle coppette mestruali ne trarrai benefici, i primi sono di cotone le seconde di materiale antiallergenico, entrambi sono riutilizzabili, sani e igienici e inoltre non inquini!
Ciao Mela e grazie per il commento e per il consiglio. Sto lavorando sulla coppetta ma faccio molta fatica. Mi piacerebbe che ci fosse una reale libertà di scelta in ogni caso e credo fortemente che questo sia qualcosa su cui si possa lavorare e su cui tutte noi dovremmo fare rete per ottenere dei cambiamenti in merito, visto che parliamo di beni che usiamo per gran parte della nostra vita. In ogni caso ben vengano le alternative e grazie ancora per aver condiviso la tua idea con me! 🙂