Nel silenzio delle nostre parole

Grazie alla gentile collaborazione con DeA Planeta ho avuto modo di leggere nelle ultime settimane Nel silenzio delle nostre parole, di Simona Sparaco. Questo libro è il vincitore del Premio DeA Planeta 2019 ed è stata una lettura sorprendente. Ecco la mia recensione.

Nel silenzio delle nostre parole. La mia recensione

Nel silenzio delle nostre parole è un romanzo di Simona Sparaco edito da DeA Planeta. Vincitore del Premio DeA Planeta 2019, è sicuramente uno dei libri di cui si sente più spesso parlare in questi mesi. Tra queste pagine troviamo la storia di un incendio che divora in una notte non soltanto le mura di un intero palazzo, ma anche le vite umane che vi si trovano all’interno. Tutto brucia tra le fiamme: i mobili e gli arredi, i vestiti e la pelle, i sogni e le speranze cullati nel sonno in quelle che erano case, posti sicuri in cui addormentarsi.

Siamo a Berlino e ci addentriamo nelle vite dei protagonisti che saranno poi le vittime dell’incendio. È così che incontriamo Alice, Polina, Hulya, ma anche Bastien e Matthias, insieme agli altri.

Nel silenzio delle nostre parole è una storia che racconta di un incendio e di vite umane, di famiglie e di persone, di sogni e paure; ma soprattutto è un romanzo che ci ricorda che in un attimo tutto può cambiare, o peggio tutto può finire, e che le nostre vite sono preziose.

Nel silenzio delle nostre parole: l’ostacolo del pregiudizio

Devo ammettere che prima di leggerlo ero un po’ scettica riguardo a questo romanzo. Si tratta di un libro che è stato spinto davvero tantissimo dalla casa editrice, poi ha vinto il Premio DeA Planeta; poi l’autrice, Simona Sparaco, è anche la moglie di Gramellini e non avevo mai letto nulla né di lui né di lei, ma le critiche trovate su internet mi avevano messa un po’ sul chi va là (ahimè, quanto siamo cattive noi donne con le altre donne. Che imbarazzo). 

Fatalmente attratta da Berlino (che ultimamente ricorre sempre più spesso tra i miei pensieri e desideri di viaggialettrice) e spinta dalla curiosità di scoprire da sola se il libro fosse solo montato o effettivamente un’ottima lettura ho comunque accettato l’invito a leggerlo da parte della casa editrice.

Oggi, a lettura terminata, posso dire che sono molto contenta di aver letto questo romanzo. Prima di tutto perché è scritto in un modo che tocca con delicatezza alcune corde sensibili dentro di me. Lo stile dell’autrice è coinvolgente e mai, mai, artificiale. Ci si ritrova con naturalezza a seguire, paragrafo dopo paragrafo, le vite dei personaggi, fino ad arrivare quasi a provare la sensazione di conoscerli di persona, o di poter essere tranquillamente uno di loro.

Era commovente sapere che esisteva qualcuno, nel palazzo, e più in generale nel mondo, che avesse ancora a cuore le sorti di una sconosciuta. Gli altri inquilini erano fantasmi- di loro conosceva soltanto gli odori-, gli zerbini davanti alle porte e le targhette d’ottone con i nomi sotto i campanelli.

Perché leggere Nel silenzio delle nostre parole

Quello che però mi è piaciuto di più di questo libro è stato il fatto che l’abbia trovato davvero sorprendente. Non mi aspettavo infatti, da un romanzo in cui il fulcro di tutto è un incendio, di trovarmi davanti a un’attenta analisi dei rapporti tra genitori e figli, a una delicata incursione in quelle che sono le complessità delle figure genitoriali e le difficoltà di comunicazione tra esseri viventi che, per forza di cose e per natura, sono legati imprescindibilmente da un amore viscerale. Con più di qualche toccante (e non banale) colpo di scena qui e là, Nel silenzio delle nostre parole si è davvero rivelata una lettura coinvolgente e che mi ha commossa più volte.

Non esiste un nome che possa catalogare un genitore che ha perso un figlio: quando avviene il contrario si diventa orfani, quando si perde un marito o una moglie si diventa vedovi, ma per un genitore che perde un figlio, un termine, nella lingua italiana, non c’è.

Ringrazio molto DeA Planeta per avermi contattata e per avermi inviato il testo. Lo consiglio a tutti coloro che vogliono leggere storie di rapporti tra le persone e ritrovarsi in personaggi verosimili, a quelli che amano le storie tristi e anche e soprattutto a chi ha un pregiudizio nei confronti di questo romanzo, perché merita davvero.

Una piccola richiesta per voi

Viaggialettori, si può di nuovo votare per esprimere le proprie preferenze ai Macchianera Internet Awards 2019. Se ritenete che Follow The Books sia un blog valido; se vi piacciono i contenuti, le iniziative organizzate con le realtà indipendenti legate al mondo dei libri, le attività in cui vi coinvolgo; se vi va di darmi una mano per farmi capire che apprezzate il lavoro, l’impegno e la passione che impiego in questo progetto vi chiedo di votare questo blog come miglior sito letterario dell’anno. Trovate la scheda qui. Grazie a tutti e buon divertimento!