Le recensioni negative sono un gran brutto lavoro, ma qualcuno dovrà pur farlo. Ecco il mio parere su Se vado via, romanzo di Yiyun Li ed edito da NN Editore.

Vorrei iniziare dicendo che questa è la prima volta che incontro un libro di NN che mi delude e che mi spiace molto scrivere questa recensione. Ma fa parte del mestiere e per fortuna non capita neanche troppo spesso. In ogni caso sono grata a NN per avermi inviato una copia del libro e resto in attesa di altre loro meraviglie. Questo romanzo però per me è un grande flop, e ora vi racconto perché.

Vorrei iniziare dalla premessa che NN mi ha abituata a una qualità altissima su tutti i livelli: mi ha dunque stupito trovare un libro così pieno di refusi che mi hanno davvero innervosita. Lettere mancanti nelle parole, preposizioni sbagliate, punti inesistenti, strategie di corsivi che cambiavano a seconda dei paragrafi… insomma, le sviste capitano e ci si passa sopra senza problemi, ma trovarsi davanti a tanti refusi continuamente è stato davvero spiacevole.

Altra difficoltà personalissima: pagine intere di corsivo mi hanno reso la lettura estremamente difficile da gestire, ma questo è probabilmente un mio problema di vista. Veniamo ora al dunque però: perché questo libro non mi è piaciuto.

Se vado via: recensione

Durante tutta la lettura di questo romanzo mi sono chiesta: ma quale storia sta cercando di raccontarci? Quattrocento pagine di chiacchiere inutili, una trama praticamente inesistente e nonostante ci sia un evento più che tragico al centro di tutto, questo non solo non viene sviluppato, ma non suscita nessun tipo di emozione. Iniziamo dal principio, la trama di Se vado via può essere riassunta così: Lilia è una donna ormai anziana con tre matrimoni alle spalle, diversi figl3 e nipoti, una figlia suicida. In gioventù ha avuto un amante che ha visto due volte in vita sua per qualche ora. La figlia suicida è frutto del suo primo incontro con questo uomo, Roland. Lilia rilegge i diari di Roland commentandoli ed elargendo lezioni di vita, non mancando di giudicare né lui né le persone che sono state parte della vita di lui, come se l3 avesse effettivamente conosciut3 tutt3. Nel frattempo i diari di lui, che sono stati pubblicati in un libro, raccontano una banalissima vita ordinaria di una persona qualunque. Raccontata però come se fosse la storia più incredibile del secolo solo perché aveva delle amanti.

Interessante? Neanche lontanamente

Per tutto il tempo non ho potuto evitare di provare un tremendo fastidio: non succede mai nulla d’ interessante o vagamente utile. I protagonisti sono due persone egocentriche e convinte di avere la verità in mano sulla vita, l’universo e la storia del mondo. Lui addirittura a volte si rivolge a se stesso in terza persona, lei ha la presunzione di parlare a nome di gente che non ha mai conosciuto. Amen.

La nota della traduttrice

L’unica cosa che davvero mi ha interessato in questo libro è stato leggere la nota della traduttrice. Laura Noulian sostiene infatti che all’inizio anche il suo parere era negativo. Dopo aver tradotto l’opera scrive: “è un romanzo notevole, che arricchisce il nostro panorama letterario e si staglia ben al di sopra di tante opere contemporanee che, pur meritorie, non raggiungono il livello di questa: modernissima ma senza pesantezza intellettuale, raffinatissima ma senza orpelli, convincente e vera, […] capace di trasmettere al lettore una vitalità di cui far tesoro.”

Il mio parere

Non potrei essere più in disaccordo. Quando parla di “credibilità” delle vicende narrate: certo, se le vicende narrate sono la possibilità che una donna anziana viva in una casa di cura, che delle persone possano avere storie passionali fuori dal matrimonio e che la gente possa suicidarsi e che le persone di una stessa famiglia possano non conoscersi mai del tutto sì, è credibile.

Anche quando dice che i “molteplici intrecci sembrano veri, anzi lo sono”. Se per molteplici intrecci si intendono le cose che succedono nella vita, matrimoni che finiscono, guerre, trasferimenti, di nuovo sì, direi che possano dirsi vere queste cose. Non annovererei nulla di tutto questo però nella sensazionale trama di un romanzo che lascia senza fiato, perché l’unica cosa che ho provato leggendo è stata una gran noia e un senso di antipatia nei confronti delle voci narranti. Saccenti, presuntuose, arroganti, avrebbero potuto tirar fuori il dolore, l’incanto, la passione, la straordinarietà delle nostre piccole vite ordinarie, e delle loro. La mia personale impressione è: in questo romanzo manca il cuore, dunque per me manca tutto.

Altri libri spaziali di NN Editore

Spero non me ne voglia NN, che sa quanto apprezzi e ami le loro scelte editoriali. Ho atteso tanto Se vado via, inevitabilmente attratta dalla trama rilasciata, ho accolto il romanzo con entusiasmo. Ora non sarei credibile se non scrivessi sinceramente.
Il mio consiglio dunque, se state cercando un libro NN da leggere, è quello di cercare altro nel loro eccellente catalogo: per esempio Acqua salata, che è di una bellezza devastante, o Il mondo invisibile, che davvero racconta una storia unica.

Grazie sempre NN Editore per la fiducia, non vedo l’ora di leggere nuovi romanzi dal vostro catalogo, che adoro.