Se siete cresciuti con i cartoni animati di Italia 1 avrete sicuramente un idolo: Cristina D’Avena. Ecco i libri e i fumetti da cui sono tratti i cartoni animati più amati (e di cui ricordiamo le sigle a memoria).

Cristina D’Avena: ecco i libri e i fumetti da cui sono tratti i cartoni animati più amati

Chi non si fomenta ancora malissimo con la sigla di Una spada per Lady Oscar mente. Così come chi nega di aver cantato tra i banchi di scuola “D’Artagnaaaan, salta sui tetti, sputa ai vecchietti“.

Mente anche chi dice di non ballare ogni volta che parte la sigla di Occhi di gatto. E fin qui, solo grandi verità. Per le persone che hanno vissuto l’infanzia tra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90 i cartoni animati di Bim Bum Bam su Italia 1 all’ora della merenda erano sacri. Prima o dopo i compiti, nulla poteva impedire che per un’oretta buona i nostri occhi si inchiodassero allo schermo della tv.

Infiniti episodi e repliche di Piccoli problemi di cuore; interminabili combattimenti che duravano episodi interi in Sailor Moon: in religioso silenzio si sperava, si tifava, e ogni tanto ci si augurava che si arrivasse a una benedetta conclusione (ma spesso sul più bello, ecco lì che ripartivano le repliche e beati saluti al gran finale, che slittava a chissà quando).

So di non essere la sola ad aver amato moltissimo le storie animate in tv con le sigle cantate dalla voce inconfondibile di Cristina D’Avena, e oggi voglio parlarvi dei libri e dei fumetti dai quali sono tratti alcuni dei cartoni animati più amati di sempre.

Cristina D'Avena: libri e fuemetti dei cartoni animati

Fumetti e libri: da dove vengono i cartoni animati

Gran parte dei cartoni animati di cui sto parlando sono tratti dal mondo dei libri e dei fumetti. Non è mia intenzione elencarli qui tutti, ma vi racconterò dei miei preferiti. D’Artagnan e i moschettieri del re è un anime giapponese prodotto nel 1987 e composto da 52 episodi: è la trasposizione animata del romanzo I Tre Moschettieri di Alexandre Dumas (che, ahimè, non ho ancora letto). Così come Piccolo Lord è ispirato al romanzo per ragazzi Il piccolo Lord di Frances Hodgson Burnett.  

Una spada per Lady Oscar è tratto dal manga di Riyoko Ikeda, che a sua volta è ispirato alla biografia di Maria Antonietta (la nostra protagonista del mese per il Club del libro di Follow the Books) scritta da Stefan Zweig nel 1932. Mia zia Marilena mi ha trasmesso una grande passione per questo cartone animato, che ho amato e amo moltissimo. Non solo Oscar è stata uno dei miei primi, grandi amori, ma una volta adolescente ho letto il manga, molto diverso dalla serie animata, ma altrettanto interessante.

Cartoni animati e sport

Un altro dei miei preferiti da piccola era Mila e Shiro- Due cuori nella pallavolo, serie animata tratta dall’anime Attacker YOU! di Jun Makimura e Shizuo Koizumi del 1984. Se il cartone animato conta più di cinquanta episodi, i volumi che compongono il manga sono soltanto tre. E rimanendo in tema sport, un altro che mi piaceva tantissimo era Hilary, il cartone animato dedicato all’atleta di ginnastica ritmica e tratto dal manga La leggenda di Hikari di Izumi Aso. Anche di questo ho letto il manga e da ragazzina ho anche praticato la ginnastica ritmica, che probabilmente non avrei scoperto se non fosse stato per questo cartone animato.

Piccoli (ma non troppo) problemi di cuore e dintorni

Piccoli problemi di cuore è stata un’altra pietra miliare della mia prima adolescenza ma purtroppo (o forse per fortuna) non sono mai andata oltre il cartone animato. Ho invece letto i manga di Kiss Me Licia (Love Me Knight), Rossana (Il giocattolo dei bambini), Lisa e Seya (Saint Tail), e È un po’ magia per Terry e Maggie (Miracle Girls). Neanche a dirlo: non c’era una relazione facile a pagarla oro, e questi protagonisti che spesso non avevano neanche quindici anni si imbattevano in complicatissime e delicatissime meccaniche di cuore che un po’ di psicoterapia avrebbe aiutato sia loro che noi. Ma tant’è, siamo tutt* sopravvissut* (o almeno così ci piace pensare).

Traumi e pesantezza cosmica

Spesso si scherza con gli amici coetanei e, paragonando i cartoni animati con cui siamo cresciuti noi con quelli che guardano oggi i bambini e le bambine, spesso viene da chiedersi: ma ci avranno fatto bene? Ci avrà fatto bene che a sei anni sognavamo di rapinare gioiellerie senza lasciare traccia, volevamo il sangue sulla Senna all’alba della Rivoluzione francese, ci interrogavamo su suicidi e sparizioni di fragilissimi adolescenti? Ma i traumi, tipo? La preoccupazione che pianeti interi potessero scomparire appena si palesava il cattivo più cattivo di quello precedente? L’ansia nel temere che prima o poi sarebbe arrivato un nemico sveglione che avrebbe attaccato le guerriere Sailor nel tempo in cui si trasformavano con tanto di balletto e stacchetto musicale?

Forse un giorno conosceremo la risposta a questa domanda, per ora mi limiterò a citare qualcuno che disse ” ma non è questo il giorno“!

Nel frattempo continueremo a cantare a squarciagola le canzoni di Cristina D’Avena, sognando di avere la tenacia di Oscar, le grandi amicizie di Rossana e qualche piccolo problema di cuore (che detta così sembra a livello clinico) giusto per tenere sempre i battiti al massimo.

Se siete patitissim* anche voi delle canzoni della strepitosa artista bolognese e avete amato questi cartoni animati, o se avete letto libri e fumetti che li riguardano, sentitevi pure liberi di condividere questo articolo in ogni dove. E se direte che non siete poi così patit*, sappiate che tutt* sappiamo che mentite!

Se invece il mondo dell’illustrazione vi incuriosisce ma preferite i romanzi ai fumetti, vi consiglio di provare con le graphic novel. Mary Shelley, l’eterno sogno è una bellezzona e la trovate recensita qui.